Per certi versi, comporre questo articolo si è rivelato abbastanza complesso.
Lo è stato principalmente perché tentare di comprendere e spiegare cos’è la parapsicologia, conosciuta in passato anche come ricerca psichica o metapsichica, è complesso o, almeno, lo è per me.
Per fare ciò mi sono avvalso di libri ed articoli abbastanza attuali, scritti da alcuni dei maggiori esponenti della scena internazionale e nazionale.
Cercherò, man mano, di fornire in calce le fonti bibliografiche includendo qualche documento ma, prima di cominciare, ci tengo a fare una premessa:
la parapsicologia vista con occhi seri, critici e maturi, come tutte le altre aree di ricerca con una certa ambizione, necessita sia di competenze accademiche che di altro tipo che il sottoscritto non possiede.
Proprio perché consapevole di queste mie limitazioni, ho deciso di dedicarmi esclusivamente all’attività di cronista, ricercando, leggendo, approfondendo e riportando a mia volta ciò che studiosi e protagonisti accreditati divulgano con serietà ed onesta intellettuale.
Sinonimi?
Per mesi ho inseguito una riposta che mi soddisfacesse.
Questa curiosità mi ha portato ad una ricerca affannosa tra non so più quanti testi ed articoli.
La terminologia è stata l’oggetto di queste mie ricerche e, nello specifico, lo è stata la ricerca della definizione di parapsicologia.
Per alcune persone i termini sono relativamente poco importanti mentre, non so perché, io trovo che siano la giusta strada per cominciare un percorso.
Comprendere il significato di un termine significa anche comprendere il percorso che ha portato alla scelta di quel termine.
Ma la partenza si è rivelata cosa complessa.
Lo è stata perché storicamente il solo termine è variato a seconda del continente o delle filosofie del tempo a causa di cattive interpretazioni o di confuse teorie personali.
Fondamentalmente, la causa principale, come suggeritomi da un caro amico, è da ricercare nella mancanza di sedi ufficiali poiché, fin dagli albori, è accaduto che termini e definizioni siano state coniate e usate un po’ a piacimento dai vari protagonisti.
Un comportamento del genere non sarebbe mai stato accettato e permesso in chimica o biologia.
Molti dei termini usati ancora oggi, tra l’altro, alla luce di riflessioni ed analisi, sono antiquati o addirittura errati.
Tenterò altresì di spiegare ciò che ad oggi sembra essere questa area di ricerca così maltrattata, riportando quante più versioni possibili di definizioni.
«Le “parole” sono solo un modo, un segnale, per indicare delle “cose”. E allora, non sarebbe meglio concentrarsi sulle cose, invece di mettersi a discutere in astratto dei segnali?»
mi disse un po’ di tempo fa un noto ricercatore italiano. Effettivamente è un punto di vista molto valido ma non è servito a distogliermi dalla ricerca.
Cercherò quindi di rendere la cosa più leggera di quanto lo sia stata per me e vado dritto al punto andando all’aspetto più complesso che ho dovuto fronteggiare: Ricerca psichica, parapsicologia, metapsichica sono sinonimi, contrari, complementari?
Ho scritto che la maggior parte della confusione è causata molto probabilmente dalla mancanza di sedi ufficiali e allora tentiamo di partire da ciò che di più ufficiale rappresenta questi tipi di ricerca.
Sto parlando delle importanti organizzazioni esistenti nate, ed ancora in vita, allo scopo di promuovere e sostenere importanti ricerche in questo settore.
Mi scuso sin da ora se questo articolo sarà pieno di citazioni ma è una condizione necessaria.
Dal sito della PA (Parapsychology Association) americana possiamo leggere:
“Termine coniato in tedesco da Max Dessoir (1889) e adottato da J. B. Rhine in inglese per indicare lo studio scientifico dei fenomeni paranormali o apparentemente paranormali, cioè psi;
tranne che in Gran Bretagna, il termine ha ampiamente superato l’espressione più antica “ricerca psichica”, usata da alcuni per indicare l’approccio sperimentale al campo. Dal greco para, “accanto, oltre” e psicologia, derivato dal greco psiche, “anima, mente” e logos “discussione razionale”.”
― (PA) parapsychology Association, USA
Quindi secondo la PA, il termine ‘parapsicologia’ è in uso al posto dell’obsoleto ‘ricerca psichica’ che, invece, trova ancora largo utilizzo in Gran Bretagna.
Sul sito della famosa SPR britannica invece, troviamo quest’altra definizione:
“Studio scientifico dei fenomeni psichici. (A volte usato come sinonimo di ‘ricerca psichica’, a volte limitato ai suoi aspetti sperimentali).”
― (spr) THE SOCIETY for Psychical Research, UK
E la situazione sembra subire una leggera ma significativa variazione.
I termini ‘parapsicologia’ e ‘ricerca psichica’, secondo la SPR, non sembrerebbero essere semplicemente sinonimi ma il primo starebbe ad indicare la parte sperimentale del secondo.
Verificando, inoltre, sul sito della Parapsychology Foundation, le definizioni appaiono essere identiche a quelle della PA riportata sopra.
Passo allora ad un testo scritto, un libro che rappresentò e rappresenta ancora oggi un monumento di carta per chi si appresta ad approfondire queste tematiche. Sto parlando dell’enorme “Handbook of Parapsychology” (1077 pp.) curato dal Prof. Benjamin B. Wolman con la partecipazione di circa una trentina tra i maggiori esperti mondiali dell’epoca, dell’ordine dei coniugi Rhine, J.G. Pratt, William G. Rol e Ian Stevenson.
Bene, su questo libro ho trovato un riferimento importante relativo al cosiddetto “Secondo periodo scientifico” (il periodo segnato dalla nascita dell’importante laboratorio di Durham (USA) e di Rhine per intenderci) e che riporto fedelmente:
“… si tentò di standardizzare sia la nomenclatura che le tecniche della nuova disciplina. Così, introducendo il termine parapsicologia, McDougall¹ tentava di separare dal più vasto e libero campo della ricerca psichica un’area che sarebbe stata la riserva del ricercatore accademico, mentre il resto avrebbe compreso l’accurata documentazione di casi spontanei ma sarebbe rimasta affidata al dilettante appassionato.”
― Handbook of Parapsychology”, 1977
Ed ecco come in una fase storica ricordata come il ‘periodo della fiducia’, uno dei più importanti rappresentati della Duke University, tentò di fissare alcuni punti tra cui la nomenclatura, cercando di differenziare ‘parapsicologia’ da ‘ricerca psichica’.
Il curatore di ‘Handbook of Parapsychology’, il Prof. Wolman, sottolineò nello stesso testo come ormai fosse di uso comune utilizzare indifferentemente entrambi i termini poiché storicamente i tedeschi usavano da tempo il termine ‘parapsycologie‘ per indicare ciò che gli inglesi chiamavano ‘psychical research‘ e i francesi ‘métapsychique’.
Sottolineò, anche, come alcune enciclopedie usassero il termine parapsicologia per indicare l’area strettamente sperimentale e quantitativa della ricerca psichica anche se, pian piano, ha compreso lo studio critico dei fenomeni anomali in tutti i suoi aspetti. Faticoso, no?!
Proseguendo ancora questa mia estenuante (e spero non inutile) ricerca mi sono ricordato di un libro che posseggo da anni, scritto dai coniugi Cassoli² il quale recita
“La Ricerca che si occupa e studia i fenomeni paranormali è definita con tre termini diversi, ma praticamente dallo stesso significato.
Il più antico, adoperato fin dal secolo scorso (1882) dai popoli anglosassoni, è “Ricerca Psichica”. Nel mondo latino, con un termine coniato ai primi del secolo, dal premio Nobel Charles Richet, si usò “Metapsichica”.
Nel 1953 il Congresso Internazionale tenutosi nell’Università di Utrecht in Olanda, propose “Parapsicologia”.
In tutti e tre i termini entra il concetto di “psiche”.
Tutti e tre i termini vengono impiegati tutt’ora:
praticamente sono sinonimi, ma, come abbiamo anticipato, con espressione più moderna oggi si tende a parlare di fenomeni psi.”
― La parapsicologia, Cassoli, 2001
E infatti come avevo accennato prima e come ribadì il Dott. Massimo Biondi qualche anno fa
«La Parapsicologia cerca di sostenere una visione rigorosa e consapevole nel suo lavoro di indagine e di esprimere le sue ricerche a elevati livelli di correttezza e di concretezza. Non sempre ci riesce, anche perché si tratta di un’attività non regolamentata né strutturata, cui si può dedicare liberamente chiunque lo voglia.»
e questo ultimo concetto spiega anche il problema relativo alla terminologia.
Per terminare, riporto ulteriori definizioni da testi stranieri di importanti studiosi
“I fenomeni metapsichici… sembrerebbero dovuti a forze intelligenti ignote, comprendendo in queste intelligenze ignote gli stupefacenti fenomeni intellettivi del nostro inconscio. La metapsichica [..] è la sola scienza che studia forze intelligenti.”
― Charles Richet, Traité de Métapsychique, Parigi 1922, pp. 2-3
“Ricerca psichica: indagine scientifica nei fatti e nelle cause dei fenomeni medianici. La sua prima preoccupazione è stabilire il realizzarsi degli asseriti fatti. Se questi non sono dovuti a frode, a un errore di osservazione, alle leggi del caso, ovvero se si trova che avvengono, il passo successivo dell’indagine è stabilire il motivo del loro accadere, se le leggi naturali conosciute sono sufficienti a spiegarli o se c’è motivo di supporre l’azione di forze sconosciute.”
― N. Fodor, Encyclopedia of Psychic Science, Londra 1933, p. 316
«La parapsicologia è stata concepita per essere non esterna e distinta dal campo della psicologia, ma per stare ai suoi confini. La psicologia deve in ultimo avere a che fare con il problema mente-corpo, che ha eluso i filosofi di ogni epoca, l’enigma del rapporto tra coscienza e oggetti della consapevolezza. Pertinenza della parapsicologia è una porzione di questo continuum di esperienza e coscienza. […] La parapsicologia è il campo scientifico che si occupa delle interazioni, sensoriali e motorie, che sembrano non mediate da alcuno dei meccanismi e degli enti fisici conosciuti.»
― J.H. Rush, What is parapsychology?, Londra 1986, p. 4
Non a caso queste tre citazioni sopra riportate sono poste in quell’ordine. Notate l’anno. Molto probabilmente l’uso della terminologia è variato a seconda del periodo storico.
La mia impressione finale, dopo aver tanto cercato e letto, è che nonostante ci siano stati evoluzioni sulla base delle scoperte e tentativi di differenziare la terminologia per indicare zone circoscritte di una più ampia area di ricerca, tutto sommato, non sembrerebbe errato l’uso di ‘parapsicologia’ e ‘ricerca psichica’ allo scopo di indicare la stessa area di ricerca.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
- L’universo della parapsicologia, Armenia Editore, 1979
NOTE
- William McDougall (1871-1938) è stato un eminente psicologo britannico fondatore del famoso “Duke Parapsychology Labs” nonché uno dei presidenti della SPR.
- Piero e Brunilde Cassoli, punti di riferimento nello studio della parapsicologia in Italia per oltre 50 anni grazie alla fondazione del C.S.P (Centro Studi Parapsicologici) di Bologna.
Enzo Barone
«Ci sono molte buone ragioni per avere paura del buio.» - Fright Night, 1985