La vicenda
Tra il 1878 e il 1879 a Verzegnis, un piccolo paese interamente montano al confine con l’Austria in provincia di Udine, una ventina di donne manifestarono segni riconducibili alla possessione demoniaca.
Intervenne la Chiesa, intervenne lo Stato.
E tutto sembrò tornare alla normalità.
“Si contorcono orribilmente, strepitano, perdono i sentimenti, ed urlano anche in pari tempo come da voce di cane. Interamente prive di sensi, le ammalate cadono a terra con la bocca stravolta, gridano, urlano, si agitano come forsennate“
― don Giovanni D’Orlando
La vicenda di Verzegnis, contrassegnata da tanta miseria e solitudine, fu gestita e controllata principalmente dal dottor Chiap e il dottor Franzolini che in un gelido inverno del 1878 arrivarono nel piccolo paese affermando subito che le pratiche esorcistiche non avessero fatto altro che peggiorare la già fragile situazione.
E così, tra forti contrasti interni alle frazioni, seppellimenti senza funerali, possessioni demoniache ed esorcismi, strane coincidenze e manifestazioni di chiaroveggenza ebbe luogo questa triste vicenda ufficialmente chiusa come un caso di isteria collettiva.
Buon ascolto!
Contenuti Extra
Note e bibliografia
- Relazione "L’epidemia di ossesse (istero-demonopatie) in Verzegnis", PASSWORD: 1879
- "Le indemoniate di Verzegnis", Luciana Borsatti, Edizioni del Confine, 2002
- Un completo articolo sulla vicenda e sul libro scritto dalla Borsatti
Enzo Barone
«Ci sono molte buone ragioni per avere paura del buio.» - Fright Night, 1985